giovedì 10 gennaio 2008

nel carcere di Busto Arsizio, come in una tomba



10 gennaio 2008


Credo che sia difficile immaginare quali siano le reali condizioni carcerarie; mi è sembrato giusto dare spazio a questa testimonianza che è riferita ad una realtà vicina a noi.

F.V.


Caro Arena, ti scrivo anche a nome dei miei compagni di detenzione per dirti com’è la realtà qui nel carcere di Busto Arsizio. Devi sapere che siamo costretti a vivere in tre persone dentro cellette di 6 mq. Si tratta di celle piccole fatte per un solo detenuto, mentre noi ci stiamo in tre. Noi viviamo in tre dentro queste cellette per 22 ore al giorno e il nostro unico svago è fare l’ora d’aria. Qui manca di tutto. Per noi detenuti non c’è lavoro né corsi di formazione. Il nulla del nulla. La cella e basta.
Siamo trattati in modo indistinto. Nel senso che tutti sono uguali. Nessuno di noi può chiedere qualcosa di diverso da quello che prevede il carcere. Siamo numeri e basta. Il fatto di vivere sempre in una piccola cella la dice tutta. È come vivere in un cimitero, ma dentro la tomba. Noi detenuti di Busto chiediamo solo una cosa: poter fare un lavoro mentre stiamo in carcere. Un lavoro che ci consenta di non tornare a delinquere una volta liberi.

Giuseppe dal carcere di Busto Arsizio

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