venerdì 28 settembre 2007

Scuola, Fioroni lancia un protocollo per la disabilità


Lo ha annunciato il ministro della Pubblica Istruzione al question time alla Camera

Un protocollo per garantire pari diritti e un percorso formativo soddisfacente per ogni alunno disabile. lo ha annunciato il Ministro Fioroni durante una riunione alla Camera. E' una necessità che ha espresso lo stesso Osservatotio per la disabilità, riattivato e ricostituito dall'attuale governo. «E' neessaria una forte politica di integrazione con le famiglie, le associazioni nazionali dei diversamente abili, delle categorie professionali dei maggiori esperti» ha spiegato il Fioroni al question time sui tagli agli insegnanti di sostegno proposta da Riccardo Pedrizzi, di Forza Italia.
«Credo - ha aggiunto - che riusciremo a garantire un rapporto insegnante di sostegno-studente che sia compatibile con i bisogni individuali del ragazzo per poter apprendere tutto cio' che desidera». All'interno del protocollo, ha spiegato Fioroni, «si spiega quali saranno i percorsi che la scuola farà, come avviare un'intesa sostanziale con le Regioni e gli Enti locali perche' anche il mediatore culturale sia presente in aula. E comunque la media quest'anno degli insegnanti dei sostegno e' pari a 1,94 a livello nazionale, a livello campano di 1,78 e in alcune province oggetto della contestazione questo rapporto a 1,78 e' di gran lunga piu' basso quando la media tendenziale e' 1 a 2».

giovedì 27 settembre 2007

TORINO:ARRIVA IL PROGETTO NARCOSALE, DROGA PER CHI ACCETTA LE CURE


http://www.vita.it/
Lo riferisce "La Stampa" che parla di un accordo nella maggioranza torinese per dare il via libera in citta', prima metropoli italiana, alle 'narcosale'.

"Il documento (scritto in politichese e firmato da venti consiglieri comunali) e' lungo quattro cartelle. Ma la notizia, che nella lotta all'uso di stupefacenti sistema Torino sullo stesso piano di Amsterdam, Sydney, Vancouver e Barcellona, arriva alla fine della mozione: "In accordo con la Regione Piemonte e le Asl, s'impegna il sindaco a promuovere la sperimentazione di 'Sale del Consumo', rivolte a chi fa uso di sostanze illegali, con l'obiettivo di intercettare i fruitori di sostanze riducendo il consumo in luoghi pubblici". Lo riferisce "La Stampa" che parla di un accordo nella maggioranza torinese per dare il via libera in citta', prima metropoli italiana, alle 'narcosale'.
Traduzione: Torino, prima citta' d'Italia, chiede al suo sindaco Chiamparino, che tra l'altro fu il primo ad auspicare l'arrivo delle narcosale, gia' nell'inverno scorso, conti nua il quotidiano, di realizzare le "stanze del buco", anche se il termine non piace quasi a nessuno all'interno della maggioranza di centrosinistra. "E' una definizione dura, che racchiude in se' un senso di squallore e abbandono - sostiene il primo firmatario della mozione, Marco Grimaldi, di Sinistra Democratica - e poi stravolge il vero obiettivo del nostro progetto: non solo togliere i drogati dalla strada fornendo loro assistenza medica e psicologica, ma cercare di coinvolgerli in un percorso di recupero". E se la Sinistra democratica chiarisce al giornale che si trattera' di una struttura completa, che ha l'obiettivo di "redimere" il tossicodipendente, il capogruppo dell'Ulivo Andrea Giorgis sottolinea (forse per venire incontro anche alle richieste dell'ala cattolica della Margherita) che questo recupero rappresentera' una "conditio sine qua non". "O il tossicodipendente accettera' di cominciare, assieme agli operatori e ai medici, un cammino condiviso, di disintossicazione, -afferma- oppure non potra' nemmeno chiedere di farsi la dose".

mercoledì 26 settembre 2007

L'INDIGENTE CHE OCCUPA UNA CASA POPOLARE NON COMMETTE REATO


La Cassazione ha promulgato una sentenza che sancisce la non punibilità della persona indigente che occupi abusivamente una casa popolare: in sintesi, la Suprema Corte ha sancito che chi versa in uno stato di grave indigenza non commette reato se occupa abusivamente una casa popolare. Opera, in questi casi, la scriminante dello stato di necessità.
Lo ha stabilito la seconda sezione penale della Corte di cassazione con sentenza 35580 del 26 settembre 2007.


Credo sia importante attribuire a questa sentenza il corretto valore sociale; infatti, le condizioni di povertà sono in continuo aumento ed il problema abitativo nelle fasce marginali della popolazione assume talvolta prioporzioni ingestibili.

Spero che la voglia di legalità, che nel Paese sta prendendo sempre più piede, non porti a leggere questo provvedimento come un allentamento sui problemi della sicurezza, ma al contrario solleciti interventi sulle Politiche Sociali adeguati e tesi a dotare fasce di popolazione sempre maggiori degli strumenti per garantirsi una vita dignitosa.

F.V.

martedì 25 settembre 2007

GIUSTIZIA: SU INDULTATI SIGLATA CONVENZIONE ITALIA LAVORO - AGCI

Siglata a Roma la convenzione tra Italia Lavoro e Agci, l’Associazione Generale Cooperative Italiane, che ha l’obiettivo di incrementare le opportunità occupazionali per gli ex detenuti beneficiari dell’indulto, che aderiscono al progetto "Lavoro nell’inclusione sociale degli ex detenuti beneficiari dell’indulto".
Lo fanno sapere in una nota congiunta Italia Lavoro e Agci. L’intesa, firmata da Natale Forlani, amministratore delegato di Italia Lavoro, e Maurizio Zaffi, presidente Agci, prevede l’impegno da parte dell’associazione cooperativa a ospitare 120 tirocini presso le proprie imprese cooperative operanti nelle 14 aree coinvolte nel progetto (Milano, Napoli, Catania, Messina, Venezia, Bari, Roma, Cagliari, Trieste, Bologna, Palermo, Genova, Torino, Firenze).
"Una concreta occasione di reinserimento lavorativo è dunque offerta ai beneficiari dell’indulto interessati ad essere inseriti in tirocini formativi", si legge nel comunicato. La durata dei tirocini può essere di 4 o 6 mesi, durante i quali i partecipanti percepiscono rispettivamente la somma di 675 o 450 euro mensili.
Le aziende che li ospiteranno potranno ricevere un contributo di 1000 euro per le attività formative, in caso di assunzione a tempo determinato di almeno 12 mesi o a tempo indeterminato. Qualora, poi, l’azienda dovesse assumere un tirocinante prima della fine del percorso formativo, i contributi mensili per i mesi di tirocinio non svolti andranno all’impresa stessa.
"È nostra convinzione - dichiara il presidente di Agci, Maurizio Zaffi - che agire per recuperare e valorizzare l’esperienza lavorativa di coloro che, usciti dal carcere, affrontano i primi passi, i più importanti, in direzione della loro occupabilità per il reinserimento nella società, è il modo - continua - con cui la nostra Organizzazione, attraverso la sua rete territoriale, offre il proprio contributo a chi vuole intraprendere questo percorso, con ciò assolvendo anche il proprio impegno ad ampliare il sentimento di sicurezza e di legalità nel nostro paese". "Questa convenzione - afferma il responsabile del progetto, Mario Conclave - va ad aumentare il numero degli accordi definiti con le parti datoriali. Intese importanti che facilitano il raggiungimento l’obiettivo principale del progetto, che è quello di offrire nuove opportunità di inserimento nel mondo del lavoro alle persone uscite dal carcere", conclude Conclave.
Vita, 25 settembre 2007