venerdì 15 febbraio 2008

PRESENTATA AL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO LA PETIZIONE PER MIGLIORARE GLI INTERVENTI NEL CAMPO DELLA SALUTE MENTALE


Ieri, la Campagna per la Salute Mentale nella quale è impegnata anche la cgil, ha presentato un appello ai consiglieri della Regione Lombardia affinchè le proposte contenute nella petizione 'Non c'è salute senza salute mentale' possano essere trasformate in una mozione da presentare in Consiglio. La petizione, lanciata il 28 settembre 2007 da un centinaio di associazioni lombarde, ha raccolto ben 35mila firme'Abbiamo chiesto ai consiglieri regionali di sottoscrivere la nostra petizione e di farla diventare una delibera - spiega don Virginio Colmegna, presidente della Campagna oltre che della Casa della Carità a http://www.superabile.it/ - 'Nel documento vi sono proposte concrete, vogliamo però che Formigoni e gli assessori alle politiche sociali Abelli e alla sanità Casati ci ascoltino.' Cinque le richieste conrenute nella petizione:- destinare il 5% del Fondo sanitario regionale a favore della salute mentale; - eliminare dalla normativa regionale ogni termine anagrafico per accedere alle strutture riabilitative residenziali; - istituire una Consulta regionale per la tutela dei diritti delle persone con disagio psichico; - rendere pubblico, e di conseguenza applicare, il Piano regionale della neuropsichiatria infantile; - promuovere servizi e politiche per l'integrazione territoriale.http://www.casadellacarita.org/

FAMIGLIA: 239 MILIONI DI EURO PER ASILI, CONSULTORI E DISABILI

Approvata ieri in Conferenza Unificata l'Intesa che garantisce quanto deciso in Finanziaria
È stata siglata ieri, in Conferenza Unificata, l'Intesa per garantire la prosecuzione delle attività previste dalla legge Finanziaria, che stanziavano per il 2008 la cifra di 239 milioni di euro per interventi a sostegno delle famiglie.
Piano straordinario per gli asili nido
Lo scorso anno, con una procedura concordata di Intese tra Stato Regioni e Province autonome, il Governo ha avviato il “Piano straordinario di intervento per lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio educativi per la prima infanzia”. L'ammontare complessivo è stato pari a oltre 600 milioni di euro: ai 340 milioni di risorse statali cui si sono aggiunti 264 milioni di euro di cofinanziamento da parte delle Regioni delle Provincie autonome. In sinergia con il Piano è stato dato avvio ad una sperimentazione delle sezioni primavera, un'offerta educativa sperimentale destinata ai bambini dai due ai tre anni, alla quale il governo ha destinato 35 milioni si euro per il 2007. L'Intesa siglata ieri mette a disposizione per il 2008 ulteriori 117 milioni di euro, ai quali si aggiungeranno circa 18milioni di cofinanziamento regionale. Le risorse complessive del Piano sale così a 774 milioni di euro.
Consultori familiari, abbattimento costi dei servizi per le famiglie numerose e riqualificazione delle badanti
L'Intesa di ieri mette subito a disposizione delle Regioni e delle Provincie autonome, anche per l'anno 2008, un importo complessivo di 97 milioni di euro da destinare al proseguimento delle iniziative sperimentali, avviate nel 2007 per:- riorganizzare i consultori familiari, per potenziare la presenza sul territorio di servizi integrati e multidisciplinari in grado di sostenere la maternità, aiutare le famiglie in difficoltà e prevenire la violenza sulle donne e i bambini;- sperimentare l'abbattimento dei costi delle tariffe e dei servizi essenziali per le famiglie con numero d figli pari o superiore a quattro;- riqualificare le attività delle assistenti famigliari (le cosiddette badanti) per garantire più sicurezza alle famiglie e nuove garanzie a queste lavoratrici. Persone non autosufficienti e famiglia
Con l'Intesa di ieri si avvia anche un programma innovativo per favorire progetti la permanenza o il ritorno nella comunità familiare di persone parzialmente o totalmente non autosufficienti. La finanziaria 2008 aveva indicato questa nuova finalità per le risorse del Fondo per le politiche della famiglia. Il Ministro delle Politiche per la Famiglia con il decreto di riparto del 22 gennaio 2008 ha destinato 25 milioni a tale iniziativa.

IMMIGRAZIONE: RINNOVO DEL PERMESSO PER GLI STRANIERI DETENUTI


Comunicato stampa, 15 febbraio 2008 http://www.ristretti.it/
La Garante dei diritti dei detenuti di Bologna, Avv. Desi Bruno, ha inviato una lettera di Ministri dell’Interno e della Giustizia chiedendo la revisione della Circolare che di fatto impedisce il rinnovo del permesso di soggiorno per gli stranieri detenuti.
Al Sig. Ministro dell’Interno
Al Sig. Ministro di Giustizia


Riferimento: Circolare Ministero dell’Interno 4 settembre 2001

Pregiatissimi, nella circolare in oggetto viene precisato che non può essere accolta una eventuale richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno presentata da detenuti stranieri, in quanto " superata" dal titolo di detenzione.
Mi permetto di segnalare, a distanza di alcuni anni dalla sua emanazione, l’opportunità di un " ripensamento" della medesima, nel senso di consentire ai cittadini non appartenenti all’Unione europea detenuti presso gli istituti penitenziari dello Stato l’inoltro delle domande di rinnovo del permesso di soggiorno il cui termine scada in corso di detenzione.
Ciò al fine di evitare, in caso di risoluzione positiva della vicenda processuale, o comunque nel caso che sussistano comunque i requisiti per il mantenimento del titolo di soggiorno, che gli eventuali aventi diritto siano comunque destinatari di provvedimenti di espulsione o di allontanamento, immediatamente eseguibili e idonei, anche se impugnabili, a compromettere la possibilità di legale permanenza sul territorio.
A tal fine la accettazione della richiesta, in attesa di informazioni sull’esito del procedimento penale in corso, non comprometterebbe in alcun modo la decisione dell’autorità amministrativa, ma assicurerebbe la giusta tutela a coloro che comunque possono avere titolo al rinnovo e che si trovano in una situazione di evidente difficoltà. Quest’Ufficio auspica un fattivo interessamento e ringrazia dell’attenzione.

mercoledì 13 febbraio 2008

LAVORO NERO:STIMA ISTAT


La misura dell'occupazione non regolare nelle stime di contabilità nazionale

Periodo di riferimento: Anni 1980 - 2005

L’Istat http://www.istat.it/ diffonde le stime sul volume di lavoro, coerenti con gli aggregati economici che contribuiscono alla formazione del prodotto interno lordo realizzato nel periodo di riferimento. L’aggiornamento delle serie completa il processo di ricostruzione delle stime, conseguente alla revisione generale dei conti nazionali i cui risultati sono stati pubblicati a partire da dicembre 2005. Le stime dell’occupazione presentate sono coerenti con i dati nazionali diffusi a marzo 2007 e con quelli regionali del gennaio 2008. Le stime riguardano l’occupazione espressa in termini di occupati interni, posizioni lavorative e unità di lavoro. Ciascuna delle suddette misure fornisce una diversa informazione del contributo del fattore lavoro al processo di produzione: gli occupati interni rappresentano il numero delle persone fisiche occupate; le posizioni lavorative stimano il numero delle attività svolte da ciascun occupato; le unità di lavoro (ULA) misurano il numero teorico di lavoratori a tempo pieno. In ciascuna delle diverse misure di occupazione è possibile distinguere la componente regolare da quella non regolare.I dati a livello nazionale sono disponibili in serie storica (dal 1980 le unità di lavoro e dal 1991 gli occupati interni e le posizioni lavorative), con un dettaglio pari a 30 settori di attività economica (corrispondenti alla classificazione NACE-Rev.1.1) e con informazioni distinte per ciascuna posizione nella professione (dipendente e indipendente). Stime regionali sulle unità di lavoro non regolari sono fornite per quattro macrobranche a partire dal 2001, anno base delle nuove serie dell’occupazione. Le nuove serie di dati sostituiscono ed aggiornano quelle presentate il 16 dicembre del 2005 nella Statistica in breve “La misura dell’occupazione non regolare nelle stime di contabilità nazionale”.