venerdì 7 settembre 2007

LA STORIA DI JACOPO

Credo sia importante in uno spazio che si occupa di temi sociali dedicare spazio anche a chi come Jacopo (il bambino nella foto) il disagio lo vive sulla propria pelle e,vista l'età, in maniera inconsapevole ed affidandosi a percorsi terapeutici sperimentali.
Non sono abituato alla retorica, consegno all'informazione il compito di alleggerire la famiglia ed aiutare Jacopo.
Non aggiungo altro, mi premeva segnalare un caso trattato anche sulla stampa locale.
Per chi fosse interessato ad approfondire il caso, vi rimando al suo sito, inaugurato di recente.
http://www.amicidijacopo.com/


F.Vazzana

giovedì 6 settembre 2007

LIVIA TURCO INVOCA NAS E CANI ANTIDROGA NELLE SCUOLE

Che differenza c'è tra la Destra e la Sinistra in politica?
Questa domanda che fino a qualche anno fa poteva essere retorica, ricca di argomentazioni, nella maggior parte dei casi ovvie e pleonastiche, oggi sta diventando, a mio avviso, un quesito di senso che deve impegnare realmente chiunque desideri darsi davvero una risposta.
Il tema sicurezza, per limitarsi alla stretta attualità, ha infatti omologato gli schieramenti facendo passare tutti i cittadini che la nostra società considera marginali, a prescindere dai propri problemi esistenziali e di sopravvivenza quotidiana, per pericolosi criminali da chiudere nelle carceri del Paese.
Ultimo segnale di repressione in ordine di tempo viene da Livia Turco; la Ministra, con una consolidata esperienza nel sociale, (è sua la 328) ha recentemente fatto sua la tesi della repressione per arginare il fenomeno delle dipendenze nelle scuole.
Specificamente ha ventilato l'ipotesi di utilizzare i NAS.
Mi chiedo, alla luce di un segnale di questo tipo, dove sia finita la propensione sociale della Sinistra che faceva dell'informazione della conoscenza, della sensibilizzazione e delle buone prassi strumenti importanti per convincere la affrontare i problemi e ridurre il danno.
Non bastasse, un'idea del genere dimostra miopia oltre che una preoccupante scollatura con il mondo reale; sono infatti tragicamente gli insuccessi americani che questa via l'hanno percorsa diversi anni or sono.
Non mi arrogo la presunzione di formulare altre considerazioni in merito, ma rimando alla rassegna stampa di Ristretti qualora lo vogliate.
F.V.

martedì 4 settembre 2007

PARTI GEMELLARI NOVITA' SUI CONGEDI


Novità normative garantisono due astensioni temporanee aggiuntive di un'ora anche ai padri in caso di parto gemellare.

lunedì 3 settembre 2007

CONGEDO CONIUGE

Lo scorso 3 agosto l'INPS http://www.inps.it/ ha pubblicato una circolare applicativa, la112, riguardante l'aspettativa retribuita per il coniuge di una persona handicappata in situazione di gravità.
A seguire riportiamo il testo della comunicazione INCA nella quale viene chiarito esaustivamente il metodo di accesso al suddetto diritto.

PATRONATO
INCA CGILSede Centrale
Area danni da lavoro e sanità
00198 Roma - Via Giovanni Paisiello 43
Telefono 06-855631 - Fax 06-85352749
Internet : http: //www.inca.it
E-mail : politiche-socio-sanitarie@inca.it

Roma, lì 30 agosto 2007

Prot. n° circ.167

Ai Coordinatori Regionali INCA
Ai Direttori Compr.li INCA
Agli Uffici zona INCA
All’Ufficio Handicap CGIL
Al Dipartimento Welfare CGIL

LORO SEDI

All. 4
Oggetto: Congedo biennale retribuito per handicap. Diritto del coniuge al congedo. Circolare Inps n. 112/2007.
Sommario
A seguito della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 42 comma 5 del dlgs 151/01 nella parte in cui non prevede il diritto a fruire del congedo in capo al coniuge convivente con il soggetto con handicap in situazione di gravità, l’Inps interviene con una circolare applicativa.

Care compagne e cari compagni,

Come ricorderete nel mese di aprile la Corte Costituzionale si é espressa sul diritto del coniuge del disabile a fruire del congedo biennale retribuito; l’Alta Corte stabilisce un diritto prioritario (rispetto agli altri familiari indicati dalla norma) del coniuge del disabile con grave handicap, con lui convivente, a fruire del congedo biennale retribuito.

Infatti, le argomentazioni del giudice rimettente –poi accolte dalla Corte- insistono molto sull’assenza di giustificazione al fatto che venga riservato un trattamento deteriore al coniuge del disabile (la famiglia che si è realizzata con il matrimonio) rispetto ai genitori o ai fratelli (la famiglia di origine).

Sostiene tali argomentazioni anche una precedente sentenza della Corte Costituzionale (n. 233/2005), evidenziando come il superamento dell’emarginazione dei soggetti deboli si realizza non soltanto con la cura e la riabilitazione, ma anche con il pieno ed effettivo inserimento nella famiglia.

Come si ricorderà, con il comma aggiuntivo all’articolo 4 delle legge 53/2000 (Disposizioni per il sostegno alla maternità e alla paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città) prima, e poi con il comma 5 dell’articolo 42 del TU 151/01 sulla maternità e paternità, il Legislatore è intervenuto accogliendo una richiesta pressante proveniente dalle famiglie con figli disabili e disponendo l’istituzione di un congedo biennale retribuito “per la lavoratrice madre o, in alternativa il lavoratore padre, …, di soggetto con handicap in situazione di gravità…”.

Il congedo in questione si fonda nell’intento di predisporre un aiuto per le famiglie ma nel contempo contiene tale diritto (per motivi diversi ma certamente anche finanziari) in capo alla famiglia di origine del disabile (i genitori e i fratelli), famiglia dalla quale si ritiene egli sia stato assistito sin dalla tenera età.

La sentenza recente dell’Alta Corte, nel recepire le argomentazioni del giudice rimettente, fa propria la realtà vissuta quotidianamente dalle famiglie, quella di origine ma anche quella derivante dal matrimonio, e stabilisce che non abbia ragione di esistere disparità tra i due nuclei familiari.

Condividiamo la sentenza della Corte Costituzionale per evidenti ragioni, segnaliamo tuttavia che, mentre la norma originaria si inserisce in un testo di legge volto alla tutela del minore e quindi fa riferimento alla madre e al padre -prescindendo dal legame esistente fra i due genitori (coniugi, coppia di fatto, single,…)-, la sentenza n. 158/2007 allarga il diritto al congedo biennale al “coniuge convivente” ma non al soggetto convivente con la persona disabile e non legato da vincoli di matrimonio.


Indicazioni dell’Inps: circolare n. 112 del 3 agosto 2007

Nell’illustrare i soggetti aventi diritto, l’Istituto segue l’ordine di priorità indicato dalla sentenza costituzionale, e cioè
1. il coniuge convivente con la persona gravemente disabile
2. i genitori, naturali o adottivi e affidatari, della persona gravemente disabile
3. i fratelli o le sorelle della persona gravemente disabile, e con lei conviventi, in caso di totale inabilità o di scomparsa dei genitori

Va osservato che il coniuge non ha diritto a fruire del congedo qualora non sia convivente con il soggetto disabile. Mentre il diritto al congedo biennale retribuito resta in capo ai genitori o ai fratelli/sorelle nel caso in cui:
a) il figlio non sia coniugato
b) il figlio è coniugato ma il coniuge è non lavoratore oppure è lavoratore autonomo (e quindi non ha diritto al congedo)
c) il coniuge del figlio rinuncia espressamente (riteniamo con atto scritto) a fruire del congedo per quel periodo e per quel soggetto. Ricordiamo infatti che il congedo può essere fruito anche in periodi di mesi (settimane o giorni) e che per lo stesso soggetto disabile è possibile la fruizione di un periodo di congedo (es: 6 mesi) da parte del coniuge convivente, e successivamente di un altro periodo (es: 3 mesi) da parte del genitore, o del fratello se i genitori sono scomparsi o totalmente inabili.

Infine, richiamiamo gli altri requisiti previsti dalla norma, e cioè
1. il familiare che fruisce del congedo deve essere lavoratore dipendente
2. il congedo non può essere fruito contemporaneamente da due soggetti aventi diritto ma solo alternativamente
3. complessivamente, per ogni soggetto disabile, i familiari (genitori, coniuge e fratelli) hanno diritto a un massimo di due anni di congedo retribuito. Il congedo può infatti essere fruito dai familiari citati in periodi non coincidenti e che sommati fra loro non possono superare il limite dei due anni.
4. nel caso di più soggetti disabili (es: il coniuge ed il figlio) nel nucleo familiare, il congedo biennale può essere raddoppiato (4 anni, 2 anni per il coniuge disabile e 2 anni per il figlio disabile) se la patologia non permette l’assistenza contemporanea di ambedue i soggetti disabili. Inoltre, poiché ogni familiare avente diritto al congedo può fruire di un massimo di 2 anni di congedo in tutto l’arco della propria vita lavorativa; in caso di raddoppio quindi, la fruizione dei due congedi, dovrà essere in capo a due familiari distinti.
5. ad oggi, chi ha già fruito di un periodo di congedo non retribuito per assistere il coniuge (o un altro familiare) avrà diritto soltanto ai restanti mesi (sino al totale di 24) di congedo retribuito.
6. il soggetto disabile non può essere lavoratore né ricoverato in istituto a tempo pieno
7. in caso di ricovero ospedaliero riteniamo valide le eccezioni descritte dall’Inps con circolare n. 90/2007, quindi non è ostativo al diritto al congedo:
a) il ricovero in struttura ospedaliera finalizzato ad intervento chirurgico o il ricovero a scopo riabilitativo di un bambino di età inferiore a 3 anni, con grave disabilità, per il quale gli stessi sanitari certificano il bisogno di assistenza da parte di un genitore o di un familiare (parente o affine entro il 3°).
b) Il ricovero in struttura ospedaliera di una persona con grave disabilità che “si trovi in coma vigile e/o in situazione terminale”. Questa ultima fattispecie va valutata dal dirigente medico legale della sede INPS competente per territorio.


Indicazioni operative

L’Inps ha dato indicazioni alle proprie sedi di riesaminare le richieste già pervenute. Sollecitiamo le nostre strutture a verificare che questo avvenga per i casi di nostra competenza.

Se la sentenza già passata in giudicato sarà necessario vagliare caso per caso.

Alleghiamo alla presente circolare i moduli di domanda predisposti dall’Inps
- Hand 6 : domanda di congedo straordinario per il coniuge (nuovo)
- Hand 5 : domanda di congedo straordinario per il fratello o la sorella di persona con disabilità grave
- Hand 4 : domanda di congedo straordinario per i genitori con figli o affidati con disabilità grave

e la circolare n. 112 dell’Inps datata 3 agosto 2007.

Fraterni saluti p. l’Ufficio Sanità
M. Patrizia Sparti

FONDO REGIONALE POLITICHE SOCIALI

La legge 328 del 2000 sancisce la competenza dei Comuni e dei Distretti, nei quali questi si associano, in tema i assistenza sociale.Lo scorso 2 agosto la Regione Lombardia ha pubblicato una D.G.R. ( delibera di Giunta) nella quale si stabiliscno i criteri per la riparizione, nonchè l'ammontare dei contributi spettanti ad ogni Distretto.Un'analisi del documento ci porta a verificare che complessivamente la Provincia ha visto un aumento duffuso della contribuzione, fanno eccezione i Distretti di Cantù ed Erba per i quali si registra una diminuzione.Credo sia utile ricordare, infine, che per chi avesse la necessità di risolvere un problema di natura socio assistebziale, l'interlocutore al quale rivolgersi è il proprio Comune di residenza.


Di seguito riportiamo un volantino pubblicato dalla Camera del Lavoro di Como con le modalità di erogazione ed i contributi erogati ai Distretti comaschi.


D.G.R. 2 agosto 2007, n. 5223 avente per ogetto:

MODALITA' PER IL RIPARTO DELLE RISORSE REGIONALI PER I SERVIZI
E GLI INTERVENTI SOCIALI PER L'ANNO 2007

In applicazione della delibera assunta il 29/3/2006, la Regione Lombardia ha suddiviso il Fondo Regionale per le Politiche Sociali modificando i criteri di riparto. Si passa da una erogazione basata sulla spesa storica dei servizi erogati dai distretti l’anno scorso, ad un riparto basato per la metà sulla popolazione residente nei distretti e per l’altro 50% sulla base della spesa storica. Il tutto però con un tetto massimo di erogazione per il singolo distretto pari all’anno 2006. Risultato:
la Regione Lombardia a sostegno dei Servizi Sociali da erogare alla cittadinanza
mette a disposizione 6.721.973 €uro in meno rispetto al 2006,
con un risparmio di spesa pari al 7,45%!
L’esito di questa scelta è che avremo alcune Asl che subiranno una decurtazione importante, (Bergamo –20.68%; Milano 1 –29.18%; Milano 3 –25.07%) ed altre che percepiranno una contribuzione maggiore: per Varese crescerà dell’ 8%.
La delibera regionale indica che il brillante meccanismo di riparto è stato concordato con l’associazione dei comuni (ANCI)


Per i Distretti facenti capo all’ASL di Como il risultato è riportato in questa tabella.




Come anche il altre ASL, il paradosso è che tra i Distretti comaschi vengono penalizzati da pesanti decurtazioni i Distretti che si fanno carico di tanti servizi e viceversa.
La Regione Lombardia giustifica i tagli con la rilevazione che i Distretti non spendono completamente i soldi stanziati dal Fondo Nazionale per le Politiche Sociali (FNPS). A noi pare invece che una politica attenta, visti i tempi della Regione Lombardia, spinga oggettivamente a qualche risparmio di spesa. La Regione infatti continua a definire gli importi disponibili per i servizi dopo metà anno. Siccome poi prosegue nell’attuare tagli alle somme assegnate, crea oggettive difficoltà a coloro che devono progettare e realizzare i servizi. Capiamo quindi le prudenze di alcuni amministratori e ci pare ingiusto che tale atteggiamento comporti penalizzazione ai cittadini.
La Regione per quest’anno autorizza i Distretti ad utilizzare i residui di bilancio degli anni precedenti per sopperire al calo di risorse assegnate.
Per quanto ci riguarda, vista anche la confusione presente nei meccanismi di assegnazione, verificheremo se questi tagli saranno effettivamente compensati dai residui di bilancio e, soprattutto, se si riuscirà a garantire almeno il livello di servizi oggi erogati.

Como, 31 agosto 2007 A cura di SPI CGIL – Como Camera del lavoro di Como

Di seguito pubblichiamo il riepilogo regionale dei contributi del Fondo